Quando una campagna funziona, perché non farne un'altra con lo stesso codice emotivo e una tecnica narrativa simile?
Questo mese ci godiamo due video divertenti realizzati dall'agenzia TRY per la Norwegian Association of the Blind and Partially Sighted (NABP): la più grande associazione norvegese che unisce persone con disabilità visive.
Il primo, Could have been worse, attinge alla tecnica del contrasto e all'immaginario dell'assurdo per normalizzare una situazione che - molto probabilmente - crea disagio: la presenza dei cani guida nelle azioni quotidiane delle persone cieche.
Cliccando qui si va al video su YouTube in cui è presente anche la descrizione del video adatta al lettore vocale.
Messaggio: non infastidirti per la presenza del cane guida al ristorante o su un mezzo pubblico, è un animale educato che non crea alcun problema.
Il secondo, Don't disturb te ones working, usa sempre la tecnica del contrasto per mostrarci quanto sarebbe impensabile avere gli stessi comportamenti con una persona al lavoro.
Messaggio: anche se è naturale voler accarezzare un cane, quando si tratta di un cane guida è necessario resistere alla tentazione perché essi sono addestrati a svolgere compiti vitali, e una distrazione potrebbe compromettere la sicurezza della persona che assistono.
Questa mi piace in particolare perché, oltre a far capire quanto le nostre abitudini sociali siano poco rispettose delle persone cieche, eleva l'animale allo stesso status di una persona nel momento in cui sta eseguendo un vero e proprio lavoro.
Perché funzionano
Entrambe le campagne fanno leva sulla sorpresa e la presa di coscienza. Come molte campagne di sensibilizzazione, hanno lo scopo di ottenere un cambiamento nel pubblico destinatario. In questo caso non viene chiesto di fare qualcosa, bensì di non farla: non infastidirti per il cane, non disturbare il cane.
Come linguaggio, entrambi gli spot usano la dislocazione contestuale per metterci davanti agli occhi quanto la realtà sia invece estremamente ordinaria.
Immaginare animali insoliti, selvatici, che svolgono il ruolo dei cani guida, crea un contrasto divertente che diverte e fa sentire ridicolə chiunque abbia mai pensato che il cane di una persona cieca fosse un un problema in una determinata situazione.
Così come immaginarsi a stuzzicare, accarezzare e in generale interagire con chi sta lavorando sia impensabile finché parliamo di esseri umani, e allora perché dovrebbe esserlo per animali che lavorano con (e per) gli esseri umani?
In poche parole: l'assurdità della situazione nello spot fa risaltare l'ordinarietà della realtà.
Ti è piaciuta l’uscita di questo mese? Condividila 🙂
ma che belle cose hai trovate, grazie molto molto molto utile!